CHIESA SANT'ANDREA
La chiesa parrocchiale dedicata all'Apostolo Andrea è stata costruita nel 1850 dall'architetto Luigi Fontana (Muggio 1812-Mendrisio 1877) dietro proposta del signor Fogliardi, consigliere di stato, e di Vincenzo Borsa. I lavori di pittura e stucco sono stati svolti dal pittore Angelo Colla di Casasco d'Intelvi, in quel momento aveva solo 21 anni e la chiesa di S. Andrea è stata la sua prima grande opera. Il pronao (atrio), scandito da colonne ioniche, è stato realizzato nel 1916 dall'architetto Florindo Bernasconi e la scalinata è stata compiuta nel 1920.
Nel 1881 un terrificante nubifragio ha scoperchiato parte del tetto, secondo quanto scrive don Pagnamenta, ancora nel 1948, nei giorni di forti piogge in alcuni posti in chiesa pioveva come fuori.
Nel 1983 si sono affrontati importanti lavori di restauro. Dapprima il tetto, per eliminare le grandi infiltrazioni di acqua piovana che danneggiava i vari dipinti, poi gli stucchi e gli intonaci.
Nel 1988 si è allestita la cappella jemale, portando a compimento quanto progettato dall'architetto Fontana, restaurando gli intonaci, le cornici in gesso e inserendo un nuovo impianto elettrico e il riscaldamento.
Nel 1992 sono iniziati i lavori veri e propri di restauro all'interno della chiesa coi criteri concordati con la commissione cantonale dei monumenti storici e quella federale: si voleva riportare la struttura, gli stucchi e le parti dipinte al loro stato originale, cancellando o correggendo interventi murari e pittorici che nel tempo avevano alterato alcuni particolari. L'altare è stato restaurato, si è messo a nuovo l'impianto elettrico, istallato un nuovo sistema di riscaldamento e restaurato il pavimento di cotto.
Questi lavori hanno fatto rivivere quei calori architettonici e artistici che il tempo stava inesorabilmente cancellando e hanno riportato la chiesa di sant'Andrea al suo splendore originale, è così tornata ad occupare un posto di rilievo nell'arte sacra e nella cultura della nostra terra ticinese. Nel 2017 il tetto è stato nuovamente revisionato.
SANTUARIO DELLA NATIVITÀ
DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL CASTELLETTO
FESTA PATRONALE SAGRA DEL CASTELLETTO
Prevista per l'8 settembre 2024; la festa é preceduta da una settimana di preparazione al mattino ore 6:00 S. Rosario e 6:30 S. Messa, fiaccolata il 7 settembre.
(consultare il programma della Sagra )
ORARI SANTE MESSE:
APERTURA: LUNEDÌ DI PASQUA, 1 APRILE 24
TUTTI I PRIMI SABATI di ogni mese dell'anno: ore 10:00 partenza da piazza Motta, salita e recita del Santo Rosario, 10:30 Santa Messa.
MESE MARIANO DI MAGGIO E DI OTTOBRE: ore 14:30 partenza da piazza Motta, salita e recita del Santo Rosario, ore 15:00 Santa Messa
MELANO – Paese reso ancora più gradevole dalla presenza di diverse case signorili, documentato già a partire dal 799, fu un importante porto lacustre durante il Medioevo. Durante il 12. secolo venne occupato da Como durante le sue guerre contro Milano. In posizione elevata sopra il paese, in località Castelletto, sorge la chiesa della Madonna, considerata una delle più suggestive e popolari mete di pellegrinaggio del Canton Ticino. Il tragitto che, a partire dalla piazza centrale Giuseppe Motta del villaggio di Melano, conduce fino alla chiesa può essere percorso in auto, ma si presta molto bene ad una piacevole camminata di circa 20 minuti; il visitatore potrà infatti ammirare lungo il sentiero le bellissime cappelle votive; si tratta di 5 alti ed ampi tabernacoli eretti nel 1878 per volontà del melanese Peter Cremonini, affrescate nel 1880 dal pittore milanese Ferdinando Brambilla, con i cinque Misteri Gaudiosi. I soggetti sono rappresentati da poche figure di grandezza naturale di stile ottocentesco che sono state ritoccate nel 1937 dal pittore luganese Emilio Ferrazzini.
Queste immagini accompagnano il pellegrino con devoto richiamo al soggetto con la Vergine Madre in primo piano negli episodi gioiosi che gravitano intorno alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo. Per meglio capire la storia di questo bellissimo santuario bisogna tornare con la mente intorno all'anno 1000, quando i signori di Como avevano qui costruito un castello con lo scopo di potenziare le proprie capacità difensive ed esercitare un maggiore controllo sul lago. Il nome “Madonna del Castelletto” è dovuto al fatto che il dipinto attualmente collocato all'interno della chiesa esisteva già a quell'epoca ed era, secondo alcune credenze, riprodotto in un affresco collocato sopra il portone del castello oppure nella cappella dello stesso. Studi recenti hanno permesso di datare l’immagine e di stabilire che questo dipinto risalirebbe addirittura al 13-14° secolo. Non si hanno molte notizie certe riguardo questo quadro, ma è stato possibile accertare che l’immagine originaria, il cui autore è sconosciuto, raffigurava solamente la Madonna con il Bambino. Nel 1440 Nicolino da Seregno e Pedro del Sasco avrebbero aggiunto le due figure laterali, riconosciute dagli studiosi nelle vesti dei Santi Bernardo ed Apollonia, che ancora attualmente completano l’affresco. I primi pellegrini che, lungo l’impervio sentiero, si recavano alla primitiva cappella non lasciarono storia alcuna. Poi, il 12 aprile del 1437, vi fu il primo miracolo accertato; una bambina di 6 o 7 anni di Capolago, paralitica e quasi cieca, mentre i genitori sostavano in preghiera davanti alla cappella insieme ad altri fedeli, fu improvvisamente risanata da tutti i mali, si alzò in piedi e si mise a camminare speditamente. In ricordo di questo fatto, la popolazione di Melano e dei paesi vicini cominciò a recarsi in pellegrinaggio alla cappella il 12 aprile di ogni anno per rendere grazie alla Madonna per il miracolo compiuto.
Molto più tardi, precisamente tra il 1915 e il 1918, si stabilì di effettuare ogni anno una processione in ricordo di questo avvenimento, processione che ha luogo ancora oggi, sempre nel giorno del Lunedì dell’Angelo. Il periodo più fulgido della devozione e del concorso dei fedeli cominciò nell'anno 1600 e si protrasse fino agli inizi dell’800. Negli anni 1620-1640 molti furono gli avvenimenti straordinari che quasi giornalmente avvennero al Castelletto; frequentissime le guarigioni, per cui l’affluire alla cappellina aumentava di giorno in giorno, tanto da attirare l’attenzione del Vescovo di Como, Monsignor Lazzaro Carafino che istituì una commissione apposita, il cui compito consisteva proprio nell'appurare la veridicità di questi episodi. Tanti sono i quadri votivi collocati all'interno della chiesa della Madonna del Castelletto che ancora oggi ci ricordano quegli avvenimenti, anche se la ricca collezione di ex voto antecedenti al 1600 purtroppo oggi non sussiste più.
Il quadro, il cui significato è forse ancora oggi il più noto tra la popolazione della zona, è quello che rappresenta Brigida Ferretti, una bambina di Melano che il 12 aprile del 1642, di ritorno da un viaggio a Gratz, in Austria, fu condotta dai genitori al nuovo Santuario del Castelletto. Brigida, che aveva all’epoca poco meno di tre anni, era affetta da una malattia che impediva ad una delle sue braccia qualsiasi movimento; quando la piccola fu portata davanti all’immagine della Madonna il suo braccio guarì immediatamente. I genitori della bimba vollero dimostrare la loro gratitudine per la grazia ricevuta attraverso la realizzazione di questo quadro votivo e, anche grazie al loro supporto economico subito messo a disposizione della chiesa, fu possibile portare a termine gran parte dei lavori di costruzione e di arredo del Santuario, che erano stati intrapresi con difficoltà soltanto tre anni prima, dopo che la Madonna nel 1633, per ben quattro volte consecutive, aveva, secondo diverse testimonianze, lacrimato, contribuendo a ravvivare l’interesse e la fede degli ormai numerosi pellegrini. Moltissime sono le storie che ci vengono narrate attraverso le numerose immagini raffigurate all'interno di questa splendida chiesa; immagini di persone improvvisamente guarite da brutte malattie, salvate dagli attacchi dei briganti nel corso di lunghi viaggi verso il nostro Paese, preservate dalle logiche e tremende conseguenze di gravissimi incidenti; storie di vita quotidiana.
PREGHIERA A MARIA
O Vergine santa del Castelletto, Madre di Gesù, Regina del cielo e della terra, memori della tua potente intercessione presso il Cuore sacratissimo del tuo divin Figlio Gesù, ti chiediamo di ascoltare le nostre confidenti preghiere.
Tu potente per grazia, fa scendere su di noi i tesori di amore e misericordia racchiusi nel cuore adorabile del tuo Gesù.
Concedici, ti preghiamo, le grazie che con tanta fiducia imploriamo e soccorrici in ogni nostra necessità.
O celeste nostra Madre, volgi il tuo sguardo di misericordia su l'umanità intera.
Guardaci pietosa da ogni pericolo, aiutaci a vivere da veri cristiani, imploraci il perdono delle nostre colpe, accogli benigna le nostre suppliche e nella tua bontà degnati di esaudirle. Amen.
Nostra Signora del Castelletto, prega per noi. Un pater, ave, gloria.
Con approvazione Ecclesiastica Giugno 2005 +Mons. P. Grampa
Il grotto del Santuario del Castelletto